L’impatto ambientale nella filiera degli idrocarburi
Le compagnie petrolifere e, in generale, le aziende della filiera degli idrocarburi, negli ultimi anni si muovono sempre più con iniziative riguardanti la diminuzione del loro impatto ambientale.
Garantire la sicurezza dei lavoratori e del territorio è diventato sempre più urgente e più importante, soprattutto in prossimità di impianti e giacimenti. La caratteristica “globale” di questa industria, la vede operare spesso in paesi con grandi disparità sociali, rischi per la sicurezza, scarso rispetto per i diritti umani e corruzione diffusa.
Circa tre quarti delle compagnie petrolifere a livello globale pubblicano rapporti di bilancio sociale, riguardanti rischi per la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente, senza averne l’obbligo.
Spesso le aziende costruiscono infrastrutture nel luogo in cui lavorano, organizzano corsi di formazione o cercano di migliorare la qualità della vita delle comunità in cui sono situati gli stabilimenti. Inoltre, dietro pressione dell’opinione pubblica e della comunità finanziaria, le aziende si occupano sempre più di operare per diminuire l’impatto ambientale, soprattutto per quanto riguarda le emissioni.
Mentre gli stessi azionisti portano mozioni ecologiste nelle assemblee, istituzioni, fondi e banche riducono gli investimenti e pretendono trasparenza sui rischi per il clima e l’ambiente: il cambiamento climatico, infatti, moltiplica i disastri meterologici che causano ingenti perdite ad aziende di tutti i settori. L’inasprimento delle limitazioni contenute nelle norme che vogliono contrastare l’emissione di gas nocivi, inoltre, potrebbe causare il crollo del valore delle industrie della filiera degli idrocarburi.
Per tutte queste ragioni, le compagnie petrolifere stanno unendo le forze e investendo su tecnologie che possano garantire la sicurezza dei lavoratori, delle comunità limitrofe e dell’ambiente in generale.
La Ogci (Oil & Gas Climate Initiative) è nata nel 2014 per questi motivi, e ad oggi riunisce 13 delle maggiori compagnie, responsabili di più di un terzo della produzione mondiale di petrolio: dalle major europee (Eni è tra i fondatori) ai big americani, che all’inizio avevano disprezzato l’iniziativa.
L’adesione all’Ogci è un passo importante: l’iniziativa appoggia l’Accordo di Parigi sul clima e finanzia ricerche e progetti volti a controllare e diminuire il cambiamento climatico. Inoltre i membri dell’Ogci si sono appena impegnati a ridurre di un quinto, entro il 2025, la dispersione di metano in atmosfera.
Altra importante iniziativa è quella della Global Gas Flaring Reduction Partnership, costituita dalla Banca Mondiale con l’obiettivo di azzerare il flaring entro il 2030, a cui hanno aderito di 33 compagnie petrolifere e che ha il sostegno di 26 Paesi.