Industria chimica: la sicurezza per l’ambiente
Il 30 ottobre Federchimica ha presentato a Milano il 24° rapporto Responsible Care. Si tratta di un documento riguardante l’impegno preso, di spontanea volontà, dall’industria chimica riguardo alla tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente.
In Italia le aziende che hanno deciso di aderire sono 1651 e rappresentano circa il 55% del fatturato dell’industria chimica italiana.
Dal documento risulta che l’industria chimica italiana si trova già in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea sul cambiamento climatico: i gas serra sono stati ridotti del 61%, l’efficienza energetica è aumentata del 55%, le emissioni sono scese di circa il 90% e gli effluenti negli scarichi idrici sono scesi di circa il 75%.
Inoltre il settore chimico si sta dirigendo anche verso la cosiddetta economia circolare, ovvero si impegna a produrre meno rifiuti possibili, utilizzando ad esempio varie modalità di riciclaggio.
Il presidente di Federchimica, Paolo Lamberti, è intervenuto sostenendo che, nonostante le difficoltà, dovute sia alla caduta del mercato, sia alle inefficienze italiane, il settore dell’industria chimica italiana è diventato un modello di sviluppo sostenibile; risultato doppiamente importante, alla luce del fatto che i prodotti di questo settore sono impiegati in tutte le altre attività economiche del paese. Ciò significa che la riduzione dell’impatto ambientale dell’industria chimica stessa contribuisce, in maniera esponenziale, a ridurre l’impatto ambientale anche di chi usa i suoi prodotti, dalle grandi imprese ai piccoli consumatori.